martes, 10 de septiembre de 2013

RIFLESSIONE SULLA MESTRUAZIONE

Clara Restrepo
RIFLESSIONE SULLA MESTRUAZIONE
IMPARARE AD AMARE IL PROPRIO CICLO MESTRUALE. Per Valeria Da Natale
 
Il seguente articolo l´abbiamo presso dal blog: Soft Revolution:
Piú in lá che possiamo essere d´accordo o non con i diversi punti di vista, ci sembra interesante il fatto che si possa parlare apertamente senza vergogna della mestruazione in un blog che e frequentato da ragazze giovanne.
-          “Valeria, che scrivi?”
-          “Un articolo sul vivere le mestruazioni in positivo, sono davvero contenta!”
-          “Beh, ora stai davvero esagerando. Ma ti pare il caso? Non hai altro da scrivere?”
Il dialogo è realmente accaduto, e accade sempre che, nel momento in cui parlo di mestruazioni con contentezza, i miei interlocutori rispondano con diffidenza e scetticismo, per poi liquidarmi con fastidio. Ricordo, invece, che quando, come tutte le altre, mi lamentavo delle mestruazioni, si andava avanti a parlarne a lungo e nei dettagli, e a nessuna veniva in mente di considerarmi una pazza esaltata. Allora mi sono chiesta: come mai è più interessante ed accettabile parlare delle mestruazioni come castigo divino e non interessa a nessuno, anzi infastidisce, chi le vive con gioia?
Una risposta soddisfacente a questo quesito non l’ho trovata, tuttavia, nella mia ricerca, ho incontrato molte donne e molti vissuti del tutto inaspettati, e allora ho capito che, prima di tutto, c’è bisogno di cambiare prospettiva in relazione alla narrazione del ciclo mestruale. Tutte noi, davanti ad un classico spot per assorbenti, troviamo ridicola la rappresentazione mainstream di “quei giorni”: perché allora non sostituirla con qualcos’altro? Magari a cominciare dal nome: abbiamo davvero bisogno di chiamarle “le mie cosine” o di ricorrere a perifrasi del tipo “è venuto il marchese”, “sono arrivati gli ospiti” o, la peggiore che io abbia mai sentito in vita mia, “è arrivato Giacomino”? La parola MESTRUAZIONI fa così paura e schifo?
Il mio percorso è iniziato quando ho scoperto la coppetta mestruale. Quando ho abbandonato gli usa e getta per la coppetta non avevo idea che un gesto in apparenza così semplice avrebbe cambiato il mio modo di vedere le mestruazioni. Ho scoperto che la maggior parte delle donne e delle ragazze che usano coppetta e assorbenti lavabili (e sono tanto diverse tra loro: casalinghe, studentesse, con figli o senza, lavoratrici part time o full time) vivono il loro ciclo mestruale (con il termine “ciclo” in realtà si intende tutto il mese, e non solo i 4-5 giorni in cui sanguiniamo) con entusiasmo e serenità. Molte di loro, ed ora anche io, utilizzano il metodo della temperatura basale* sia come contraccettivo** sia semplicemente per monitorare giorno per giorno il proprio ciclo, perché, ho scoperto, uno degli indicatori più accurati e semplici da controllare della salute di una donna è proprio l’andamento del ciclo mestruale.
Se qualcosa nella nostra salute psicofisica non va, potete essere certe che si rifletterà sulle mestruazioni, e osservando e confrontandosi con le altre donne si imparano moltissime cose: dall’alimentazione migliore per non essere gonfie, irritabili e doloranti, a tutti i rimedi che possono aiutare a regolarizzare il ciclo senza dover per forza assumere farmaci. Si impara anche, ad esempio, che il concetto di ciclo regolare è molto più ampio di quello che pensiamo… e che il ciclo di 28 giorni spaccati è solo una media statistica: si è regolari se si ha un ciclo tra i 24 e i 35 giorni circa.
Mi sono avvicinata a questo che era un mondo per me radicalmente nuovo con curiosità e, certamente, una dose di scetticismo; rimasi conquistata dall’affermazione di una ragazza: “adoro le mie mestruazioni, perché quando arrivano posso rallentare i miei ritmi, riflettere sul mese trascorso, e lasciar andare ciò che non mi serve, ciò che mi ha causato dolore, per poi ricominciare, leggera, un nuovo ciclo”.
Naturalmente, non tutti gli approcci sono validi per tutte, e ciascuna si sofferma sugli aspetti che maggiormente risuonano in sintonia col proprio carattere. Così, ci sono quelle convintamente ecologiste che sono felici di usare solo coppette e lavabili e di riutilizzare, magari, anche il sangue, diluendolo in acqua e annaffiandoci le piante di casa; quelle che si fanno prendere dal lato estetico e modaiolo delle coppette e dei lavabili trattandoli come se fossero vestiti: quante volte ho sentito dire “non vedo l’ora che mi vengano le mestruazioni così posso usare la mia adorata coppetta verde prato/i miei lavabili con quei gufetti viola così carini!”.
Ci sono quelle che preferiscono un approccio scientifico, usano il sintotermico e sanno sempre con precisione quando avviene l’ovulazione e quando verranno le mestruazioni, così possono pianificare la loro vita quotidiana e sessuale di conseguenza; ci sono quelle, invece, più attratte dal lato spirituale del ciclo mestruale, che desiderano vivere in sintonia con le forze della natura e guardano alle connessioni con le fasi lunari. Breve aneddoto: tradizionalmente, si associa il momento dell’ovulazione alla luna piena e il momento della mestruazione alla luna nuova; le donne, invece, a cui capita il contrario erano considerate, nel medioevo, alla pari delle streghe, perché ovulare nel buio della luna nuova veniva considerato atto egoistico e del tutto slegato dai fini procreativi!
Ci sono, infine, quelle che conoscono un rimedio erboristico efficace, ve lo garantisco, per quasi ogni disturbo del ciclo, in particolare quelli che, di solito, molti ginecologi “curano” con la pillola. Scelte contraccettive a parte, che sono e devono restare personali, io mi sono resa conto che questo farmaco viene prescritto spesso con leggerezza e viene proposto come curativo quando in realtà non lo è. La pillola ferma temporaneamente tutto l’apparato riproduttivo femminile, lo mette in stand-by, perciò chiaramente ogni disturbo ad esso collegato si mette a sua volta in pausa, ma prima o poi si smetterà di assumere la pillola e i disturbi torneranno, in certi casi anche peggiorati. Esistono, invece, integratori di vario tipo e abitudini alimentari che aiutano a risolvere per davvero molti dei problemi, come i dolori premestruali o certi casi di ovaio micropolicistico, e sarebbe bene che tutte lo sappiano prima di doversi rassegnare a prendere la pillola per un periodo di tempo indefinito.
C’è così tanto da scoprire, una volta che si decide di dare una chance alle proprie mestruazioni, che sarebbe un peccato non provarci: lo scopo, comunque, non è di certo sostituire un dogma con un altro. Come donne, subiamo già svariate pressioni sociali e l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è sentirci in dovere di apprezzare le nostre mestruazioni!
Comunque si decida di vivere il proprio ciclo mestruale, odiandolo o amandolo, va benissimo, purché si tratti di una libera e consapevole scelta, purché si sappia che esistono tantissime alternative.
* Mi riferisco in particolare al metodo sintotermico secondo Roetzer. Detta in breve, poiché dopo l’ovulazione, per via dell’azione del progesterone, la temperatura basale di una donna si alza, misurando ogni giorno al mattino la propria temperatura e osservando il fluido cervicale, che subisce a sua volta mutamenti consistenti nei giorni prima dell’ovulazione, una donna può sapere con precisione quali sono i suoi giorni fertili e i suoi giorni sterili. In più, poiché il periodo che va dall’ovulazione alla mestruazione è fisso per ogni donna, una volta individuata l’ovulazione si può predire con certezza la data della mestruazione. Il metodo è stato certificato (dall’Università di Heidelberg) efficace allo stesso livello della pillola e viene usato con successo da moltissime donne. (J. Roetzer, La Regolazione Naturale della Fertilità, terza edizione italiana a cura di S. Girotto e G. Stevanella, 2008, edizioni libreria Cortina Verona). Merita di essere consultato, per l’esaustività e la precisone dei temi trattati nonché per il tono colloquiale e autoironico: T. Weschler, Taking Charge of your Fertility, 2006, Harper-Collins Publishers. Per finire, consiglio vivamente anche: A. Pope, Mestruazioni, Terranuova Editrice.
** Questa è un’opinione dell’autrice. La redazione di Soft Revolution si dissocia: il metodo della misurazione della temperatura basale NON è un metodo contraccettivo sicuro. Informatevi sulle tante alternative possibili.
Altri articoli sulle mestruazioni dal nostro magico archivio:
From an opening between our legs. Il ciclo mestruale in alcuni curiosi filmati educativi de Il Cinema di Betty
Happy and Bleeding. Una lista di rimedi più o meno legali e fattibili per affrontare i dolori mestruali di Margherita Ferrari

No hay comentarios:

Publicar un comentario